Malonno sotto shock dopo la notizia che Stefano Gelmi, sindaco del paese, sarebbe indagato per corruzione aggravata e turbativa d’asta riferita ad alcuni appalti pubblici all’interno dell’Unione delle Alpi Orobie Bresciane, di cui il Comune fa parte.

 

Le voci che qualcosa stava accadendo erano già circolate lunedì, con le notizie (mai confermate) circa le possibili dimissioni del sindaco o un’autosospensione, che permetterebbe alla Giunta di poter continuare a lavorare sotto la guida di Laura Rocca, vicesindaco.

Quello che ad oggi si sa è che le indagini della Procura di Brescia (che non smentisce né conferma) sono state assegnate ai Carabinieri di Breno e dovrebbero coinvolgere anche altre persone. Al centro, dopo una segnalazione di un imprenditore, alcuni appalti assegnati dalla Centrale Unica di Committenza dell’Unione, che però non è coinvolta nelle indagini: venerdì scorso i Carabinieri avrebbero perquisito l’abitazione del primo cittadino e sequestrato il suo cellulare ed il personal computer. Una notizia, questa, che scuote l’intera comunità di Malonno, che proprio il maggio scorso aveva riconfermato Gelmi alla guida del paese, con 1.671 voti per la sua lista, l’unica in corsa, superando il quorum del 50% più uno.

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