Era stata emessa l’estate scorsa, per far fronte ai numerosi arrivi di profughi anche nel Bresciano: ora, la cosiddetta ‘ordinanza anti-profughi’ voluta da sei Comuni bresciani guidati dalla Lega Nord, tra cui Marone e Piancogno, è stata revocata.
L’ordinanza avrebbe dovuto multare tutti coloro che, ad insaputa dei Comuni, avrebbero accolto i profughi. L’intenzione delle Amministrazioni, infatti, era quella di essere a conoscenza dell’arrivo di migranti nei propri paesi. Un’ordinanza che è stata ritenuta illegittima da Annunziato Vardè, Prefetto di Brescia, che ha anche avanzato l’ipotesi di presentare ricorsi al Tar o al Consiglio di Stato.
Dal canto suo, Alessio Rinaldi, sindaco di Marone, ha precisato che l’ordinanza sarebbe rimasta in vigore fino al 31 dicembre, e che la revoca è stata decisa di comune accordo. Intanto, il numero di migranti giunti nel bresciano a settembre è stato di 2.775, in calo del 30%. Un risultato ottenuto grazie anche agli accordi stretti dall’Italia con la Libia, ma che non vanno a risolvere un problema e, soprattutto, non placano il timore di alcuni Comuni.