Anche il mondo amministrativo e politico camuno, con l’improvvisa morte di Gian Mario Martinazzoli, ha perso un punto di riferimento importante. Il giornalista era un attento osservatore delle dinamiche interne alle amministrazioni, aveva seguito nel corso della sua carriera infinite tornate elettorali e ben conosceva gli aspetti della politica locale.

Una persona che ha condiviso molto con lui è stato certamente Alessandro Bonomelli, per anni sindaco di Saviore, e in passato come ora presidente della Comunità Montana. Lo abbiamo contattato mentre si dirigeva verso una santella della Valsaviore (che sicuramente Gian Mario avrà conosciuto) per rivolgere una preghiera a colui che ha definito prima di tutto un amico. “Siamo tutti sconcertati e addolorati per una perdita così importante per la Vallecamonica” ha dichiarato incredulo il presidente degli enti comprensoriali facendosi portavoce pensiero di tutti i sindaci e gli amministratori camuni. “Un grande narratore delle vicende della Valle, una persona mite, ma al contempo capace di battersi per ciò in cui credeva. È sempre stato un valido supporto per tutti gli amministratori che ha conosciuto negli anni”. Poi Bonomelli si è rivolto proprio all’amico giornalista: “Ciao Gian Mario, faremo in modo che il tragitto che hai compiuto rimanga impresso nelle nostre menti. Hai dimostrato come si serve una Valle, dando una lettura puntuale delle sue vicende quotidiane”.

Da Malegno, che si è chiuso nel dolore sin dalle prime luci della mattina, quando in paese si è diffusa la notizia della scomparsa del giornalista, ma anche volontario sempre attivo in parrocchia e all’oratorio, nonché professore di ginnastica di tanti ragazzi ora adulti, è il sindaco Paolo Erba a esprimere a nome dell’intera comunità un ricordo: “Martinazzoli è stato un instancabile animatore sociale e culturale del suo territorio. Persona esperta nelle analisi lucide e precise della realtà sociale, dotato di doti empatiche e di ascolto che sapevano infondere calma nell’interlocutore, capace di ironia e sagacia che sapevano colpire anche ragazzi e giovani, ha sempre servito la propria comunità nelle sue dimensioni politiche e sociali. Accompagnato da una  fede profonda, ha sempre cercato di attuarla attraverso azioni concrete che provassero a modificare e rendere migliore il suo paese e la sua Valle” scrive commosso il sindaco del paese in cui Gian Mario risiedeva dal 1978.

E ancora: “È difficile fare una sintesi esaustiva delle tante realtà messe in campo da Gian Mario: ricordiamo con affetto le prime trasmissioni proprio da Malegno di Radio Voce Camuna, il suo impegno amministrativo in Comune, il supporto costante e affidabile alla parrocchia, i molti adolescenti e ragazzi accompagnati in attività educative in paese e soprattutto in montagna, le persone incontrate ed aiutate tramite il Pro Familia, l’impegno nell’associazione di genitori per la scuola Materna “Marianna Vertua”, gli impegni culturali per la Biblioteca comunale. Malegno e la Valle perdono una persona squisita, che ha saputo fare delle parole, e della loro capacità di creare e unire, la propria cifra”, ricorda Erba.

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