Qualche giorno fa Legambiente ha diffuso il report 2025 di “Nevediversa”, in cui, tra l’altro, classificava il comprensorio camuno di Montecampione nella categoria “impianti sottoposti ad accanimento terapeutico”. Una definizione che ad Artogne e Piancamuno non accettano: chi sta lavorando per il rilancio della stazione sciistica difende le operazioni in corso e gli investimenti sugli alberghi e sugli impianti.
Inoltre il bilancio provvisorio della stagione sciistica in corso è positivo: da Natale si è registrata una quantità di presenze elevate, e le nevicate non sono mancate, oltre alla possibilità di innevare artificialmente le piste.
La società Plan 1800 srl, il Consorzio residenti e Montecampione srl puntano inoltre al rilancio immobiliare: Dattilo costruzioni sta ristrutturando il complesso a 1.800, che, entro il Natale prossimo, metterà a disposizione i primi appartamenti rinnovati. Non ultimo, si guarda con fiducia al Patto territoriale per lo sviluppo turistico per il quale la Regione metterà a disposizione 13 milioni di euro per rifare impianti e innevamento.
Legambiente nel suo report è estremamente scettica, e ha definito l’intervento “destinato a ripetere i fallimenti precedenti, data la grave carenza di risorse idriche che rende difficile l’uso di innevamento artificiale”. L’invito da parte dei gestori agli ambientalisti che hanno steso il report è quello di salire a Montecampione per un confronto sui contenuti concreti e per constatare che gli impianti di risalita incentivano anche la destagionalizzazione.