Il cimitero di Montecchio di Darfo, sabato mattina, ha ospitato un centinaio di persone, residenti nella frazione ma provenienti anche dal resto della Vallecamonica ma anche dalle vicine valli e dal lago d’Iseo, per dare l’ultimo saluto a Sandra Bianchi, la 25enne morta lunedì mattina mentre, con un amico, stava salendo la cima del Gran Zebrù, tra le province di Sondrio e Bolzano.
Una folla a testimonianza dell’affetto che la giovane aveva raccolto, con la sua solarità e generosità: don Andrea Maffina, curato di Darfo e di Montecchio che ha celebrato la cerimonia, ha voluto ricordare proprio l’amore di Sandra per la vita, invitando tutti a vivere senza rimandare nulla e nel suo ricordo. Tutti si sono stretti, fin dalla notizia dell’incidente, intorno alla famiglia di Sandra, composta dalla madre Claudia Iannucci, dal padre Luciano, dai fratelli Luca e Dario e dalla sorella Erika.
Ai funerali hanno anche preso parte i volontari de Los Chicos Buenos, l’associazione che si prende cura dell’ambiente di Montecchio e dintorni di cui Sandra aveva fatto parte ed in cui aveva sviluppato il suo amore per l’aria aperta. Il gruppo le ha anche dedicato un messaggio, pubblicato in settimana sui social network: “Sempre un sorriso da regalare a tutti”, si legge, “serena e innamorata delle montagne, ora il nostro angelo… Sei una delle migliori chicas che il nostro gruppo abbia avuto”.