La mascherina diviene oggetto di ispirazione artistica. Accade a Sellero, presso il Centro 3T, dove sabato 18 luglio inaugura un progetto intitolato “My Mask”, a cura di Mauro Cossu e Francesca Conchieri. Un’esposizione di mascherine d’autore realizzate da un gruppo di artisti su invito, con l’unico vincolo che fossero predisposte per essere indossate.
Proprio Conchieri ci spiega come è nata questa idea come si è sviluppato.

L’intervista a Francesca Conchieri

“Il progetto viene ispirato dalla pandemia. in realtà dovevamo organizzare un viaggio che avrebbe attraversato l’Europa con un padiglione museale dedicato al paesaggio post industriale, “Nomadic landscapes”. Il viaggio doveva iniziare a maggio, ma ovviamente la pandemia ha impedito che il progetto prendesse il via, allora abbiamo cominciato a ragionare su quale fosse il paesaggio contemporaneo durante la pandemia e qui è nata l’idea di lavorare sulla mascherina come oggetto ma anche come concetto, inteso come maschera, che nella storia dell’arte ha un passato ricchissimo”.

Il concetto di maschera rielaborato e reso più attuale che mai con queste mascherine che sono proprio come quelle che siamo abituati a vedere sui volti delle persone da questi ultimi mesi, ma molto più creative. Possiamo parlare di alcune di queste, così da dare un’idea di quello che si troverà alla mostra?

“Tutte interpretano la mascherina di tipo sanitario, però alcune hanno proprio quella forma, altre invece ne assumono di differenti. Per esempio, quella di Ulrich Egger è costituita da degli angolari in metallo forati e ogni angolare è leggermente sfasato rispetto all’altro; si chiama “Spiragli” perché la respirazione ma anche il parlare di questi tempi passa attraverso degli spiragli relazionali.
C’è un’altra opera molto interessante, che è meno legata all’estetica della maschera, ma che ne interpreta il senso, che si chiama “Piano di confine di ribaltamento” di Claudia Canavesi. Non si indossa mettendo i lacci dietro le orecchie ma si porta sulle spalle, un po’ come la situazione che stiamo vivendo, che portiamo sulle nostre spalle. È un piano rivestito di mappe e luoghi che non si possono vedere, e questa impossibilità di vederla in realtà la vedono gli altri che ci stanno osservando con indosso tocca questa maschera.
Abbiamo un’altra maschera invece proprio più legata all’estetica sanitaria della mascherina: è quella di dell’artista Patricia Smith, nella quale, visto che ogni volta che usciamo abbiamo bisogno di un’autocertificazione, ha disegnato il percorso da casa sua al supermercato e l’ha cucito sulla maschera così tutti vedono il percorso che lei sta andando a fare.
Ce ne sono veramente di molto creative e tutte indagano degli aspetti relazionali o dei motivi della situazione che stiamo vivendo. Gli artisti sono internazionali, vengono da molti Paesi e ognuno ha vissuto l’esperienza del Covid in modo differente”.

Da qualche tempo le opere sono state rese pubbliche su Instagram e su Facebook e raccolte nelle gallerie dei siti. Ora l’esposizione è pronta per aprire a tutti gli effetti…

Per un mese e più, dal giovedì alla domenica, abbiamo pubblicato sui siti e sui social di Pir Postindustriale e di Riunas Contemporaneas un’opera al giorno con la sua didascalia. Il 18 luglio ci sarà la presentazione con i contributi critici di Francesca Baboni e Stefano Taddei, critici d’arte che parleranno del progetto. Nella sede delle Fornaci di Scianica di Sellero la possibilità di entrare verrà scaglionata per ragioni di tipo sanitario. Dalle 16:00 fino più o meno alle 20:00 sarà possibile visitare l’esposizione ogni sabato. E’ un’esposizione molto particolare, perché le opere sono allestite all’interno di questo padiglione mobile che poi andrà in giro per l’Europa, raggiungendo tutte le sedi di coloro che hanno aderito all’iniziativa. Il viaggio inizierà a maggio dell’anno prossimo, mentre la mostra resterà aperta fino al 19 settembre, data nella quale ci sarà il finissage e presenteremo il catalogo internazionale bilingue di tutte le opere che sono pervenute”.

La visita alla mostra può essere occasione anche per scoprire il Centro 3T e le ex Fornaci di Sellero?

Le Fornaci sono aperte ma non sarà possibile per ragioni di tempistiche fare delle visite guidate sulla storia e sul funzionamento del ciclo produttivo delle Fornaci, ma questo è possibile richiederlo in qualsiasi altro weekend, perché tutti i sabati è possibile fruire delle visite guidate gratuite dell’ex sito industriale sia all’ orto verticale idroponico in lana, opera d’arte contemporanea realizzata su uno dei ballatoi delle Fornaci“.

Per prenotare le visite alla mostra e al sito di archeologia industriale bisogna scrivere a centro3t@gmail.com o telefonare al 338-3853762; le visite si effettuano su prenotazione il sabato pomeriggio e sono gratuite.

Di seguito i link alle sezioni dedicate dei siti citati nell’intervista:
http://www.postindustriale.it/my-mask-nl/
http://www.ruinascontemporaneas.it/my-mask2020-1.html

Gli artisti coinvolti da Mauro Cossu e Francesca Conchieri: Paola Alborghetti ed Eckehard Fuchs che a sua volta hanno invitato Gertrud Fuchs, Ulrike Mundt, Randolf Pirkmayer, Maria Rucker, Patricia Smith; Mme Duplok; Alessio Larocchi che a sua volta ha invitato Bruno De Blasio, Antonino Bove, Claudia Canavesi, Gabriele Menconi; Giosuè Marongiu; Yari Miele che a sua volta ha invitato Karim Forlin, Emanuela Rizzo, Marco Scifo; Egle Oddo; Domenico Pievani; Rudi Punzo; Chiara Trivelli; Paola Zorzi che a sua volta ha invitato Carlotta Cernigliaro e Armando Riva. Coinvolti da Francesca Baboni e Stefano Taddei: Hannes Egger, Ulrich Egger, Arnold Mario dall’O, Laurina Paperina, Josef Rainer.


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