Un mese e mezzo fa circa l’alluvione di Niardo e Braone, dieci giorni fa la delibera del presidente del Consiglio dei Ministri dello stato di emergenza nei territori di Niardo, Braone e Ceto. Ma al momento il documento non è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Né è stato comunicato alle amministrazioni quanto spetta a ciascun Comune dei 3 milioni e 250mila euro assegnati dal Fondo per le emergenze nazionali.
I cittadini, soprattutto gli imprenditori che hanno visto distrutta la loro attività, e chi non ha più una casa, appreso del riconoscimento statale hanno subito chiesto dettagli ai Municipi. Che però, dopo la notizia della delibera, non hanno più ricevuto informazioni circa le tempistiche, le procedure e l’effettivo stanziamento di cui disporranno.
Ecco perché il sindaco di Niardo Carlo Sacristani ha steso una lettera, indirizzata al presidente Draghi, al Capo dipartimento della Protezione Civile Curcio, all’assessore regionale al territorio Foroni, oltre che all’UTR di Brescia, per avere informazioni, in particolare su come si procederà con la quantificazione dei danni alle infrastrutture.
Il Comune di Niardo si è poi rivolto, con un’altra lettera, a Ferrovie Nord e all’assessore regionale alle Infrastrutture e ai trasporti Claudia Maria Terzi. La società ha avviato i lavori di ripristino della linea ferroviaria interrotta, ma il sindaco suggerisce che i lavori sui binari danneggiati dall’alluvione “dovrebbero essere attuati dopo aver valutato l’incremento della sezione idraulica dei torrenti Re e Cobello in corrispondenza dell’interferenza con la linea ferroviaria”.
Sacristani ritiene infatti, e lo riporta anche nella lettera, che “l’allargamento dell’alveo di entrambi i corsi d’acqua sia un intervento prioritario e in questo momento più facilmente valutabile e realizzabile, piuttosto che essere preso in esame dopo il ripristino della linea, la cui conformazione stessa ha determinato i problemi di esondazione”.
Nel punto più critico, a Niardo, Ferrovie Nord ha quasi completamente rimosso le rotaie. Il via ai lavori anche sulla ferrovia è visto in modo positivo dai niardesi, come ulteriore segnale di ritorno alla normalità, ma sarebbe un inutile dispendio di risorse, tempo ed energia ripristinare la linea senza tenere conto di ciò che si trova attorno alle rotaie.