Niardo prosegue con la messa in sicurezza degli alvei dei due torrenti, Re e Cobello, che nel luglio scorso sono straripati in una notte di forte pioggia in cui sono caduti oltre 180 millimetri di acqua in pochissimo tempo. Proprio questa situazione estrema non è stata prevedibile e nessuno ha potuto prevenire i danni causati alle case, alle strade, alla ferrovia e ai negozi. Fortunatamente nessuna delle persone coinvolte e colte di sorpresa dalla furia di fango e ramaglie ha perso la vita.

Alla luce di quanto avvenuto gli enti locali, dal Comune alla Comunità Montana fino alla Regione, stanno cercando di fare in modo che disastri simili non accadano più. Ecco perché tra gli interventi previsti e finanziati con lo stanziamento regionale da 5 milioni di euro figura l’installazione di un sistema di monitoraggio delle colate sui torrenti alluvionati e il relativo sistema di allertamento della popolazione.

Una tecnologia già utilizzata sul torrente Blé di Ono San Pietro, che qualche anno fa aveva scaricato in una situazione meteo simile a quella verificatasi a Niardo, una quantità enorme di materiale che aveva messo in pericolo il paese e la vicina Cerveno. Prima ancora lo stesso sistema di monitoraggio era stato attivato a Sonico, che nel 2012 visse la terrificante esperienza della Val Rabbia, che fece evacuare abitazioni e mise a repentaglio l’incolumità di chi viaggiava sulla statale 42.

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