Le condanne inflitte lo scorso 5 febbraio dal gup al termine del processo celebrato con il rito abbreviato erano state pesanti, ma la procura generale di Brescia ha fatto ricorso davanti alla Cassazione perché annulli il dispositivo in quanto non è stata prevista l’espulsione, una volta scontata la pena, per 13 cittadini albanesi coinvolti in una grande operazione antidroga che vide coinvolte 23 persone, coordinata dalla Dda di Brescia e portata a termine dai carabinieri di Breno e di Clusone.
E ci sono anche Taulant e Saimir Sallaku, due dei fratelli dell’ex patron del Darfo Calcio Gezim, tra i 13 per i quali la Procura generale ha chiesto l’intervento della corte Suprema. I due sono stati condannati dal gup rispettivamente a 8 anni e 8 mesi e 17 anni e 4 mesi.
Per la procura generale il giudice non avrebbe motivato sulla ipotetica “assenza di pericolosità sociale, che legittimerebbe l’omessa applicazione della misura, a fronte delle pene irrogate, dell’affermazione di responsabilità anche per il reato di associazione delinquere per alcuni imputati, della continuativa attività di spaccio di sostanze stupefacenti di diversa natura per quantitativi assai rilevanti pur avendo, giustamente, affermato in sentenza che le condotte sono connotate da particolare gravità, sia oggettiva che soggettiva”.