Domenica sera il premier Conte dovrebbe presentare il nuovo Dpcm che conterrà un’ulteriore stretta volta a mantenere il contagio del virus, che in queste due settimane è schizzato a livelli record (così come però, va ricordato, sono aumentati anche i tamponi effettuati).

Tra le misure che la bozza del decreto prevede e che sono in attesa di conferma, la chiusura di bar e ristoranti alle ore 18:00 e tutto il giorno nei festivi; la chiusura di palestre, piscine, cinema, centri ricreativi, sociali e culturali e delle piazze o luoghi di assembramento. Il capitolo scuole resta al centro delle polemiche: l’ordinanza regionale di mercoledì scorso impone la didattica a distanza per gli alunni delle superiori.

Una decisione che, in Vallecamonica, ha trovato l’opposizione di Roberta Pugliese, dirigente scolastico del Tassara-Ghislandi di Breno, che nei giorni scorsi aveva informato i genitori che nei suoi istituti le lezioni sarebbero proseguite in presenza almeno fino al 31 ottobre, basandosi sul fatto che le disposizioni fossero “oggetto di interpretazioni applicative a livello nazionale, regionale e provinciale”.

La nota della Prefettura aveva però chiarito in modo inequivocabile che le lezioni si sarebbero dovute tenere a distanza, ad eccezione di quelle situazioni citate nelle deroghe previste dalle disposizioni regionali. La presa di posizione della dirigente scolastica è cambiata solo nella serata di sabato quando, con una nota pubblicata sul sito dell’istituto, è stato confermato che anche al Tassara-Ghislandi prenderà il via la didattica a distanza, ma da mercoledì, per consentire alla scuola di organizzarsi “per essere in linea con quanto richiesto”.

Share This