La salma di Hicham Mouhal, il 34enne marocchino ucciso a Rogno nell’ottobre dell’anno scorso, non può ancora rientrare in Patria. La denuncia arriva dai conoscenti della vittima, uccisa a colpi di pugni dal fratello Mohamed, condannato ad inizio settembre in primo grado a vent’anni di carcere.

La Procura di Bergamo, una decina di giorni fa, ha dato il nulla osta per il rimpatrio della salma di Hicham, in modo che la famiglia possa celebrare i funerali in Marocco. Ma il legale che se ne sta occupando insieme ad un’associazione a favore dell’integrazione della comunità marocchina in Italia stanno scontrandosi con alcuni problemi burocratici.

Da qui la richiesta al consolato marocchino in Italia di velocizzare le pratiche e far giungere le autorizzazioni necessarie al rimpatrio della salma. Il corpo di Hicham era stato ritrovato senza vita dai volontari del pronto intervento dopo la segnalazione del padre, che vive poco distante e che non aveva ricevuto risposte alle sue telefonate.

Il fratello ha sempre dichiarato che, la sera prima del ritrovamento del corpo, aveva litigato con Hicham e di avergli tirato un pugno: entrambi erano noti alle forze dell’ordine per problemi legati allo spaccio ed al consumo di droga. Hicham, come ha rivelato l’autopsia, sarebbe morto per la serie di colpi e pugni che gli sono stati inferti.

Share This