Tutte e tre le richieste avanzate da Legambiente e relative alla costruzione del maxi capannone ad Ono San Pietro sono state respinte dal Tar di Brescia. La vicenda è iniziata nel giugno del 2019, quando l’associazione ambientalista aveva chiesto al Tribunale Amministrativo Regionale di revocare il permesso di costruzione della struttura, che si trova ai piedi della Concarena e realizzata dalla Cominparfum srl dopo l’autorizzazione del Comune.
Legambiente chiedeva anche di annullare il parere favorevole della commissione Paesaggio e le delibere sull’adozione ed approvazione definitiva della variante al primo stralcio del piano attuativo Fasse. Il Tar, però, ha respinto tutto.
L’edificio sotto accusa è ad uso deposito, con palazzina uffici: la superficie su cui è stato realizzato non è interessato da vincoli paesistici, mentre lo sono le opere di urbanizzazione, su cui però hanno espresso parere favorevole sia la Commissione Paesaggio che la Sovrintendenza nel 2012.
Legambiente critica il fatto che il maxi capannone sarebbe più alto dei previsti dieci metri e che si sarebbe dovuta ottenere l’autorizzazione paesistica prima del rilascio del permesso di costruire. Grande soddisfazione da parte di Elena Broggi, primo cittadino di Ono San Pietro: “è la dimostrazione”, ha detto al Giornale di Brescia, “che l’Ufficio Tecnico del Comune, la commissione Paesaggio ed i progettisti hanno operato nel completo rispetto delle norme tecniche ed urbanistiche. A titolo personale è una sorta di risarcimento ai tanti e pesanti attacchi alla mia persona. Fare ricorso è legittimo ma è inaccettabile la mancanza di rispetto verso le persone”.
[Foto di Sandro Simoncini]