Venerdì 23 agosto, a Corteno Golgi in Piazza Marconi, è andato in scena lo spettacolo teatrale “C’era una volta il centro storico. Cronaca di una morte annunciata”. Il testo del monologo, scritto e interpretato da Paolo Bornatici si è rivelato un corposo “racconto tragicomico tra vecchie locande, fiaschetterie, botteghe, vicende e personaggi di un mondo che non c’è più”. Un monito e, allo stesso tempo, un grido di speranza verso il futuro dei nostri centri storici. Al termine dello spettacolo abbiamo intervistato l’autore:

breve estratto dalla nostra intervista a Paolo Bornatici

Per raccontare quello che lui stesso ha definito essere l’omicidio-suicidio del centro storico, Bornatici ha scelto l’espediente narrativo dell’udienza processuale. Con grande presenza attoriale, l’interprete è salito sul palco rivolgendosi sì al pubblico, ma in particolar modo ad un giudice immaginario. Trasformandosi così in un prezioso testimone oculare dell’incresciosa scomparsa del centro storico.

Il centro storico come personaggio quindi. Luogo d’incontri, presenze, topos per eccellenza nella formazione e nel consolidamento delle nostre comunità. Uno spazio un tempo brulicante di vita, voci e attori del quotidiano che tra piazza, botteghe e osterie ha cullato storie d’amore, amicizie, scene di vita.

Questa non è però la prima di “C’era una volta il centro storico”. Negli ultimi mesi lo spettacolo ha infatti iniziato a viaggiare, diventando itinerante. Partito da Sonico, al cui cuore è ispirato e dedicato, il monologo ha già toccato Breno e, nell’occasione che vi stiamo raccontando, Corteno Golgi.

La tematica della fine del commercio di vicinato e dello spopolamento dei borghi montani è attuale in più contesti. Per il pubblico locale è stato perciò semplice immedesimarsi nelle dinamiche narrate. Per i turisti che, uniti agli abitanti di Corteno Golgi, hanno gremito Piazza Marconi, ha costituito invece un evocativo spunto di riflessione.

Toccante la proiezione delle vecchie fotografie di paese, che nel corso del monologo hanno dato un volto ai nomi dei personaggi. Accompagnate da canzoni, inserti sonori e da un gruppo di musicisti: Stefano Fanetti alla tromba, Andrea Mazzon alla chitarra, Luca Tisi alla fisarmonica.

Forte quindi il tema della nostalgia, ma non definitivo. Quello raccontato è un vuoto che si popola del tessuto umano di voci e vicende degli assenti. Illustri personaggi del passato di Sonico, ciabattini, panettieri, pettinatrici, macellai di ogni paese. Un vuoto il cui silenzio chiede a gran voce di essere ascoltato e onorato.

Per cercare, insieme a chi nei borghi è rimasto e a chi dalla città sta tornando, delle risposte. E una possibile via per il futuro del nostro centro storico; che sia esso spazio concreto, topos letterario o luogo dell’anima.

L’intervista integrale, di cui qui abbiamo pubblicato solo uno stralcio, a Paolo Bornatici andrà in onda venerdì 30 agosto, durante la puntata di VocePRESENTE delle 10:05. Il podcast si potrà poi ascoltare dalla pagina della trasmissione.

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