Si conclude con un’assoluzione per fatti che non sussistono la vicenda che ha portato in Tribunale Fabio De Pedro, sindaco di Paspardo accusato di turbativa d’asta nell’ambito di un’inchiesta sull’assegnazione di appalti per lavori nel paese di cui è stato recentemente eletto primo cittadino per il terzo mandato consecutivo.
La vicenda risale al 2018, quando De Pedro fu messo ai domiciliari e sospeso dal suo incarico dalla Prefettura di Brescia. Nel mirino era finito l’appalto per realizzare i lavori di riqualificazione energetica del Municipio, dal valore di quasi 250mila euro.
Secondo l’accusa, il sindaco avrebbe spacchettato l’appalto in più appalti, per favorire le modalità di scelta del contraente da parte della pubblica amministrazione ed avvantaggiare aziende locali. La misura dei domiciliari durò otto giorni, dopo i quali De Pedro potè tornare anche ad esercitare il suo ruolo di sindaco.
Ora, con la richiesta di assoluzione da parte del pm, si chiude la vicenda. Non solo De Pedro, ma anche Caterina Dassa, vicesindaco, ed Aristide Salari, Assessore ai Lavori Pubblici, (entrambi riconfermati nei loro ruoli nell’ultima tornata elettorale) sono stati assolti perché il fatto non sussiste.