Gli accertamenti e le indagini ancora in corso sull’incidente avvenuto nella mattinata di martedì sulla A1 stanno ritardando il ritorno a Pisogne della salma di Donato Belli, il camionista 51enne morto nell’esplosione di un’autocisterna, insieme ad un altro camionista, di origini valtellinesi.
La notizia dell’incidente è giunta in Vallecamonica solo martedì sera, dal momento che le operazioni di identificazione sono state rese complicate a causa del rogo: Donato Belli era titolare di un’impresa individuale di autotrasporti ed era abituato a viaggi lunghi e faticosi a bordo dei suoi mezzi.
Il fratello della vittima mercoledì mattina si è recato nel Piacentino per seguire l’iter burocratico e cercare di riportare a casa la salma, ancora sotto sequestro da parte della Procura, il prima possibile. Secondo una prima ricostruzione di quanto accaduto, intorno alle ore 09:00 di martedì, al confine tra Emilia Romagna e Lombardia, un’autocisterna che trasportava gas liquido è stata tamponata da un camion, causando l’esplosione, in cui è rimasta coinvolta anche un’auto con a bordo due turiste tedesche, fortunatamente illese.
Donato Belli abitava nella parte alta di Pisogne, in via don Renato Faliselli, con la compagna Elena ed i due figli, un maschio ed una femmina, che frequentano uno le elementari e l’altra le medie. A piangerlo anche la mamma Clara, il padre Bortolo, i fratelli Ivano e Silvano, oltre a tutta la comunità di Pisogne, ancora sotto shock, che in queste ore si sta recando a casa della vittima per esprimere la propria vicinanza alla famiglia.