Querelle politica sul Gran Premio di Formula 1 di Monza.
In virtù dei parecchi milioni di contributi regionali che permettono lo svolgimento dell’importante manifestazione automobilistica, tutti i consiglieri e gli assessori del Pirellone hanno diritto a due biglietti omaggio in tribuna per le tre giornate dell’evento: prove, qualifiche e gara. Pass che hanno un prezzo al pubblico che va dai 250 ai 650 euro.
A far scoppiare il caso è stato il Movimento 5 Stelle, che, compatto, denuncia il benefit e vi rinuncia.
Gli altri politici si dividono. “Se il Gp di Monza si fa ancora, con tutto l’indotto che porta alla Lombardia, grande merito è della Regione: l’autodromo dà questi biglietti ed è giusto che le istituzioni partecipino a una manifestazione così importante”, spiegano Viviana Beccalossi (Fdi), Simona Bordonali (Lega) e il camuno Fabio Fanetti (Maroni Presidente). Beccalossi dichiara di non aver mai ritirato i biglietti perché non interessata, Bordonali non andrà al Gp quest’anno ma c’è stata in passato, perché ritiene doveroso che ci siano rappresentanti istituzionali a un evento di portata mondiale; Fanetti ha fatto uso del benefit per sé e i familiari.
Un’altra camuna, Donatella Martinazzoli (Lega), non ha mai usufruito dei pass gratuiti ma lascia “libera scelta di usufruirne ai consiglieri regionali”. Anche Fabio Rolfi (Lega) non ha mai usato i bilgietti per il GP: “L’autodromo riconosce una disponibilità di biglietti alla Regione, cosa che ritengo giusta visto il nostro impegno. Si potrebbe aprire una discussione su come distribuirli, questo però non diventi un tema di polemica politica”.