L’assalto di turisti mordi e fuggi a Roccaraso, località abruzzese invasa negli ultimi fine settimana da migliaia di persone, spinte e invogliate dall’invito di alcuni influencer sui social network, non può non farci guardare a come vivono situazioni simili (ma fortunatamente meno eccessive) le località turistiche della Vallecamonica; piccoli borghi che in alcuni periodi dell’anno si affollano di persone che pretendono di fare una vacanza anche di un paio di giorni pur di esserci.

Il rischio è quello dell’ormai noto “overtourism”, ovvero il sovraffollamento di turisti che può portare località non abituate a grandi presenze a veder collassare i propri servizi. Se nei mesi estivi questo rischio tocca soprattutto le località del lago d’Iseo, d’inverno ad essere presi di mira sono i paesi di montagna.

E Pontedilegno ne è l’esempio più attuale: solo nel fine settimana scorso il comprensorio Pontedilegno-Tonale ha registrato circa 23mila presenze, che diventano oltre 180mila nelle due settimane di festività natalizie. Un vero e proprio turismo di massa che non è sostenibile per la montagna né per chi ci vive e lavora.

“E’ un turismo giornaliero che purtroppo lascia poco sui territori e può rischiare di mandare in cortocircuito tutti i servizi che ovviamente non sono stati pianificati per una mole così significativa di turisti tutti concentrati”, sono le parole di Ivan Faustinelli, sindaco di Pontedilegno che, interpellato dal Giornale di Brescia, ammette che in alcuni periodi dell’anno “i servizi rischiano di collassare”.

Il Comune da tempo sta lavorando a nuovi parcheggi pubblici e privati, ma ovviamente non basta e, soprattutto, non è la soluzione. Ecco che, quindi, il primo cittadino intravede la possibilità di contingentare le presenze sull’area di propria competenza, come già avviene a Venezia o in Sardegna.

“Non prendiamo decisioni affrettate”, commenta Michele Bertolini, direttore di Pontedilegno-Tonale, che ammette di volere anche lui ingressi più moderati e controllati sugli impianti anche per una migliore gestione, ma questo significherebbe aumentare il costo degli skipass.

Eppure, sembra che ormai si sia a un bivio: preferire la convenienza o garantire la sostenibilità di aree non adatte per natura a diventare delle mini-città per qualche giorno? Pontedilegno non sarà comunque mai come Roccaraso anche perché, ironizza Faustinelli, “200 pullman in un solo giorno si bloccherebbero alla galleria di Edolo”.

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