Prima la fase sperimentale all’Asst di Vallecamonica, da giugno, ora l’estensione nel bimestre settembre – ottobre in altre 16 Aziende ospedaliere lombarde e successivamente, entro i primi mesi del 2023, l’attivazione su tutto il territorio regionale. La sanità camuna ha fatto da apripista al progetto “post dimissioni” finalizzato al miglioramento dei percorsi di cura e presa in carico dei pazienti.
La prima fase di questi avvii prevede un intenso calendario di incontri della vicepresidente di Regione Lombardia con le Direzioni e i primari degli ospedali coinvolti, per verificarne lo stato di attuazione. Ad esempio, lunedì 5 settembre, sarà la volta del Civile di Brescia
Ma in cosa consiste questo progetto post dimissioni? Un paziente che ha subito un intervento chirurgico per l’asportazione di un meningioma, un tumore cerebrale tra i più comuni e più frequente nelle donne e nella popolazione con più di 60 anni, con un’incidenza annuale di circa 10 casi ogni 100 mila abitanti, secondo il protocollo di follow up, nei primi 5 anni deve sottoporsi ad esame di Risonanza Magnetica Nucleare e a visita specialistica ogni 3-6 mesi, dal sesto anno in poi visita e Rmn a scadenza annuale.
Presa in carico totale significa quindi che tutte le prestazioni saranno proposte automaticamente dall’ospedale, sempre nel pieno rispetto dei tempi previsti dal protocollo clinico applicato, informandone il competente medico di famiglia.
In Lombardia, oltre 75.000 pazienti ogni anno sono operati per un tumore alla mammella, alla prostata, al polmone, all’intestino, solo per citarne alcuni. La Regione ha ottenuto un importante aumento nella performance ospedaliera in materia di rispetto dei tempi massimi di attesa per gli interventi chirurgici oncologici, passando dal 60% di fine 2020 all’80% di oggi.