La salma di Marco Cirelli è stata restituita alla famiglia dopo il nulla osta della magistratura e i funerali si terranno sabato alle 10:00. Dolore e cordoglio a Gussago, ma anche a Marone, dove si era trasferito da tempo, e a Roncadelle, dove lavorava, per la tragica e improvvisa scomparsa del 66enne morto mercoledì pomeriggio mentre con un amico era impegnato nella discesa del Pizzo Badile, appena sotto il bivacco Fasa.

L’uomo stava percorrendo un tratto particolarmente impervio quando è caduto in una scarpata. Esperto di montagna, da quasi 20 anni era iscritto al Cai. L’altro giorno, forse a causa del fondo bagnato per la pioggia, l’uomo è scivolato ed è precipitato per oltre duecento metri. “Stavamo scendendo senza problemi quando all’improvviso è sparito, inghiottito dal canalone”, ha raccontato alla Guardia di finanza e ai soccorritori, pochi minuto dopo la tragedia, l’amico, sotto choc.

I soccorsi hanno raggiunto il luogo dell’incidente a piedi, in quanto il maltempo ha impedito all’elicottero di decollare. La salma è stata portata a valle a piedi in barella dalle squadre del Cnsas e del Sagf. Oltre alla ex moglie, Cirelli lascia i due figli, di 34 e 39 anni, e la compagna.
Il 66enne è la diciottesima vittima in montagna da gennaio: le disgrazie in quota sono già tre volte superiori a quelle registrate l’anno scorso.

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