Mentre prosegue la campagna vaccinale negli hub del Centro Congressi di Boario e dell’ex convitto Bim di Edolo, il virus non sta certo a guardare e continua la sua corsa anche in Valle. I focolai che si sviluppano sul nostro territorio sono soprattutto familiari, cosa che complica ulteriormente la situazione.

Come a Bienno, che risulta essere al momento quello con la maggiore incidenza in tutta la Provincia di Brescia: trenta i nuovi casi nel periodo 6-13 aprile, con un’incidenza dello 0,79%. Secondo Massimo Maugeri, sindaco del paese, i casi si verificano all’interno di “alcune grosse famiglie, abituate a frequentarsi spesso. Questo modo di vivere”, ha spiegato al Giornale di Brescia, “in altri tempi preziosa risorsa della nostra comuunità, ora è da evitare”.

Il primo cittadino non capisce inoltre come sia possibile che a Bienno il numero di attualmente positivi, 88 a lunedì scorso, sia lo stesso delle persone in quarantena, dal momento che dovrebbe essere per forza di cose superiore. “C’è la tendenza, a Bienno come altrove, a tacere i contatti stretti per evitare che siano messi in isolamento”, ragiona Maugeri.

Ma non è solo Bienno a preoccupare: sempre nella settimana dal 6 al 13 aprile, dei venticinque Comuni bresciano con l’incidenza più alta sulla popolazione, ben tredici sono camuni: oltre a Bienno, Artogne (0,72%), Borno (0,65%), Sonico (0,64%), Saviore dell’Adamello (0,58%), Cividate Camuno (0,55%), Paspardo (0,50%), Corteno Golgi (0,46%), Malonno (0,44%), Gianico (0,42%), Pontedilegno (0,40%), Angolo Terme (0,38%) e Piancogno (0,38%), a cui si aggiunge Marone (0,38%).

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