Prosegue il processo sulla morte di Nadia Pulvirenti, la terapista 25enne uccisa nel 2017 con alcune coltellate da Abderrahim El Mouckhtari, ospite del progetto di residenzialità leggera attivato da Cascina Clarabella di Iseo.
Nell’ultima udienza, che si è tenuta nei mesi scorsi, è intervenuto Andrea Materzanini, che all’epoca dei fatti era direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Iseo, che aveva collaborato all’attivazione del progetto. Secondo Materzanini il progetto a cui stava lavorando Pulvirenti rispettava pienamente le norme stabilite dalla Regione Lombardia per tutti i lavori di questo tipo attivi sul territorio.
Materzanini è imputato per omicidio colposo insieme a Giorgio Callea, responsabile del Centro Psico Sociale di Iseo; Annalisa Guerrini, psichiatra e responsabile del Cps di Rovato; Claudio Vavassori, presidente del Consiglio di Amministrazione della Cooperativa Diogene, datore di lavoro della vittima e Laura Foglia, medico componente della Cooperativa.
El Mouckthari, ritenuto incapace di intendere e di volere, non è invece andato a processo. Per l’accusa la morte di Pulvirenti è accaduta perché non sarebbero state rispettate le norme di sicurezza: secondo la replica di Materzanini è stata la Regione ad approvare il progetto, inserendolo tra quelli attivi da quasi dieci anni. Si torna in aula il primo marzo prossimo.