Si lavora ancora per recuperare dalle profondità dell’Abisso di Bueno Fonteno, un reticolo di grotte, tunnel e gallerie sotterranee tra Sebino e lago d’Endine, la speleologa bresciana Ottavia Piana. La 31enne di Adro, affiliata al Cai Lovere e al gruppo speleologico Progetto Sebino, è molto esperta e sta bene, se non fosse per una frattura a una gamba che le impedisce di tornare in superficie.

Per lei dal pomeriggio di domenica si sono mobilitati 60 soccorritori, in particolare la nona delegazione speleologica del Cnsas Lombardo. Con diverse squadre già nella serata di domenica hanno cominciato la discesa a 150 metri di profondità per l’operazione di recupero, che si è rivelata molto complicata. Sono stati i tre colleghi della scienziata, in spedizione con lei, a lanciare l’allarme. Uno di loro domenica pomeriggio è uscito dalla grotta e si è recato a piedi all’abitato di Fonteno per chiedere aiuto.

I quattro fanno parte di una spedizione scientifica a lungo raggio, in cui è coinvolto anche il Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Pavia. Non si tratta certo di persone inesperte: Ottavia conosce come le sue tasche quelle grotte, hanno riferito i colleghi.

“Le condizioni ambientali rendono le manovre molto complesse, anche per la pioggia di stanotte, che ha parzialmente interessato anche l’interno. L’incremento della portata d’acqua sui salti verticali ha reso impraticabile la zona sopra il pozzo da 50 metri” scrive in una nota il Cnsas lombardo. “La barella è in trasporto lungo il meandro che precede i saltini prima dell’uscita. Le condizioni dell’ infortunata sono stabili, medico e infermiere sono costantemente in contatto con la barella” rassicurano i soccorritori.

Punto di raccolta per gli speleologi, i sanitari e i Vigili del fuoco di Clusone è il campo sportivo di Fonteno, da dove nelle prossime ore dovrebbero arrivare buone notizie.

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