Mancano all’appello, in Broletto, almeno 16 milioni di euro rispetto ad entrate per circa 180 milioni in parte corrente.
Questo il motivo per cui la Provincia di Brescia, ente guidato da Pierluigi Mottinelli, non ha potuto (come altre Province italiane) approvare il bilancio di previsione per il 2018.
Una situazione finanziaria, quella del 2017, non facile, come ha ricordato ieri il consigliere delegato Diletta Scaglia nel corso degli auguri di fine anno, occasione per tracciare un bilancio.
Sono stati trasferiti allo Stato ben 73,8 milioni, ciò nonostante la gestione si chiuderà con un avanzo di 1 milione di euro, il rispetto dei vincoli del patto di stabilità e un fondo di cassa a 130 milioni. Sempre l’anno scorso si è registrato un calo nelle spese del personale (da 22,7 a 21 milioni) e dell’indebitamento (da 385 a 370 milioni).
Da parte sua Mottinelli è tornato a parlare di autonomia impositiva: non un principio leghista, ha detto, ma un’esigenza a fronte della necessità di inviare a Roma una tale cifra.
L’ammanco del Broletto potrebbe inevitabilmente avere ripercussioni sui servizi che le competono: dai trasporti all’edilizia scolastica, dalla manutenzione delle strade alla viabilità o ai controlli ambientali.
Nel frattempo i leader di Cgil, Cisl e Uil di Brescia, Silvia Spera, Francesco Diomaiuta e Mario Bailo, hanno manifestato preoccupazione per i possibili tagli alle disponibilità della Provincia sul trasporto pubblico locale e temono che il territorio sia penalizzato dalle scelte di Regione sul fronte risorse. “Andranno deliberati gli stanziamenti del Mit per ammodernare il parco bus previsti in 4,5 miliardi in 15 anni – scrivono in una nota – Tutto ciò alla vigilia della gara per l’assegnazione del servizio di trasporto nel bacino unico provinciale”. I sindacati chiedono una presa di posizione delle istituzioni per evitare le ricadute negative anche su studenti e lavoratori.