Quanto saggio era, il Cappellaio Matto quando augurava ad Alice il “buon non-compleanno”? Ci siamo sentiti molto vicini a questo personaggio nell’incontrare i volontari degli “Strinati”, la squadra Baskin di Valle Camonica.
Un po’ perché ci hanno trasmesso lo stesso spirito di follia buona. E un po’ perché anche la data del loro compleanno sembra essere andata perduta.
Può capitare, quando ami quello che fai al punto da perdere la cognizione del tempo. O quando ogni mercoledì sera l’allenamento diventa una questione di festa.
D’impegno, certo. Di superamento dei propri limiti personali, anche. E di una condivisione che presuppone un’idea sana di sport: quella in cui tutti, valorizzando le proprie capacità, possono vincere.

Il Baskin – che sta per basket integrato – è una disciplina sportiva che porta in campo squadre miste, composte da persone normodotate e persone con disabilità. Il regolamento è simile a quello della pallacanestro, ma con qualche regola in più, pensata apposta per fare giocare tutti.
I giocatori scendono in campo contrassegnati da pettorali con numeri a decine: la prima cifra indica la categoria. Si va dal 5 per i normodotati (ai quali vengono applicate tutte le regole del basket), all’1 per persone a bassa capacità motoria. Ma tutti possono partecipare, anche chi è in carrozzina.
Le attività del gruppo sono iniziate una decina d’anni fa. Anno più anno meno, ci ha raccontato l’arbitro Eugenia Zanardini, entrata in campo con il primo allenamento e praticamente mai uscita. Non si è mai persa una serata: questo è il momento in cui si ricarica. La sua boccata d’ossigeno.
E poi ci sono le partite. Quando li incontriamo noi, sono reduci da una bella batosta contro i temibili Sharks. Ma il Campionato è ancora lungo e già è nell’aria la prossima sfida: domenica 9 febbraio alle ore 10:30 a Esine.

“Abbiamo raggiunto il traguardo dei dieci anni, che non pensavamo neanche di raggiungere, com’è giusto che sia. Senza pensieri” racconta Francesco Ferrè, Capoallenatore. “E continuiamo a crescere di numero”, aggiunge.
Questo il suo augurio per gli Strinati: “Primo: continuare a crescere. Secondo: vincere una partita (perché quest’anno ancora non l’abbiamo vinta). E chissà, magari trovare anche un po’ di supporto per garantire una solidità che ci permetta di aiutare ancora meglio i ragazzi.”
Qualche donazione è già arrivata, ma ricordare che si può sempre aiutare non fa male. E poi ovviamente, si può scegliere di contribuire entrando direttamente in campo. Abbiamo chiesto a Ferrè perché una persona dovrebbe scegliere d’indossare la maglia categoria 5, ecco la sua risposta:
In campo con i giocatori in palestra a Esine ci sono non due, ma 6 canestri. La storia che li ha portati qui è lunga e parte con i primi allenamenti negli scantinati (all’epoca senza nemmeno i canestri).
Poi si è passati alla palestra di Darfo 2 e, grazie a un progetto scritto con le scuole e con Cooperativa Azzurra (profondamente legata all’iniziativa), è stato possibile recuperare attrezzature, palloni e maglie.
È proprio nelle scuole, in particolare alle medie, che i volontari sono andati a parlare del Baskin. 8 anni fa l’evoluzione: si comincia a giocare nel Campionato.
L’esordio di ogni giocatore è carico di grande emozione: alla prima partita, al primo canestro, è facile che scenda la lacrimuccia.

Il nome “Strinati” è stato scelto dai ragazzi e, in effetti, aggiunge un motivo in più per legare questo progetto allo spirito del Cappellaio Matto. Non vi sveliamo quali erano le altre opzioni…
Del resto, tutto il Campionato vanta nomi interessanti. Come gli sGANGherati e i Galletti Feroci (di Piacenza), o le Nutrie (che ora non giocano più).
I nostri Strinati sono affiliati al CSI di Valle Camonica ma giocano nel Campionato di Cremona, che è il più vicino. Per un totale di 10 squadre e di 9 partite l’anno.
Anche qui, ci si viene incontro: avendo gli altri problemi di campo e gli Strinati qualche difficoltà sulle trasferte, i match ora si tengono tutti in Valle Camonica. Prevalentemente nella palestra di Esine, qualche volta in quella di Malegno. Per un periodo, hanno giocato anche a Pisogne.

Proviamo a dare i numeri: una decina i volontari, più di 30 i tesserati. Per partita si possono convocare 14 ragazzi. L’impegno – legato a Campionato e allenamenti – segue grossomodo il calendario dell’anno scolastico.
Un esserci per divertirsi insieme, oltre ogni barriera e guardando ben al di là del mero agonismo. Per vincere, nella stessa squadra, la partita più importante: quella sull’inclusione. E su questo, anche quel saggio del Cappellaio Matto sarebbe d’accordo.
Un ringraziamento speciale a Sasha Zgonjanin, Viceallenatore e giocatore in campo. O, come gli piace definirsi: figura di disturbo.
Per restare informati sugli Strinati, la squadra di Baskin di Valle Camonica: pagina Facebook.