Ambientalisti sul piede di guerra contro la Regione Lombardia. Il motivo è la riapertura, annunciata qualche settimana fa, dei roccoli, ovvero le strutture di cattura di uccelli selvatici da cedere come richiami vivi ai cacciatori.
L’approvazione della Giunta regionale della proposta avanzata da Fabio Rolfi, assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi ha mobilitato Enpa, Lac, Lav, Lipu, Wwf e Cabs, che hanno scritto una lettera al Governo ed all’Unione Europea, sottolineando come la riapertura dei roccoli in Lombardia, sette dei quali nel Bresciano, sia “un atto completamente illegittimo, adottato in violazione della normativa nazionale e comunitaria, che ha già incontrato i pareri negativi di Ispra e Ministero dell’Ambiente”.
Gli uccelli catturabili sono tordi bottacci, sasselli, cesene e merli. In tutto, dicono le associazioni ambientaliste, “13mila piccoli uccelli da regalare ai cacciatori e agli allevatori, o sedicenti tali, per attirare altre prede a tiro di fucile”.
Ciò che viene chiesto nella lettera è “un intervento urgentissimo del Ministero dell’Ambiente” e la “denuncia del provvedimento alla Commissione europea, con la richiesta di riapertura della procedura di infrazione (già aperta nel 2015) che questa volta sarà rapida e inevitabilmente condurrà alla condanna”.
In Vallecamonica, uno dei roccoli più noti è il Pornina a Vezza d’Oglio, ma ce ne sono anche altri, fino al lago d’Iseo.