Ha fatto rientro a Brescia, a casa dello zio materno, la salma del 16enne annegato sabato pomeriggio nelle acque del lago d’Iseo.
Vitor Hugo Diaconceico Vieria viveva nell’appartamento di via Milano ospitato, insieme alla mamma, dallo zio Edoardo, da vent’anni camionista in Italia.

Il ragazzino, lo ricordiamo, ha perso la vita a Sale Marasino, dopo un tuffo per recuperare il pallone con il quale stava giocando a riva. Inutili si sono rivelate le urla di alcuni bagnanti che l’hanno visto prima in difficoltà, poi sparire sotto il pelo dell’acqua, così come inutile è stato il tentativo di uno di loro di tuffarsi e andare a recuperarlo.

Il corpo esanime del 16enne, dopo le estenuanti ricerche dei Vigili del Fuoco, dei volontari della Protezione Civile e dei sommozzatori è stato rinvenuto a una profondità di circa 15 metri, più a sud rispetto alla spiaggetta San Pietro dove si trovava per un pomeriggio in compagnia.

Vitor frequentava la Scuola Bottega, non distante da casa, e amava il calcio. Aveva avuto modo di imparare la lingua, di fare amicizia, di inserirsi in un nuovo Paese.

Il pm ha dato il nulla osta per la sepoltura, la famiglia che sta valutando se celebrare il funerale a Brescia o in Brasile dove si trova ancora parte della famiglia, tra cui il padre e la nonna.

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