Anche in Vallecamonica, durante la fase più acuta dell’emergenza sanitaria, alcune aziende si sono messe a disposizione riconvertendo la propria produzione a favore della realizzazione di mascherine. Tra queste, va citata la Cotonella di Sonico, nota in tutta Italia per la sua linea di abbigliamento intimo.
L’idea di Marco Zannier, presidente dell’azienda, è stata quella di riconvertire parte dello stabilimento e di avviare una ricerca su un tessuto antigoccia che fosse adatto alla realizzazione di mascherine lavabili e riutilizzabili per l’uso interno. Quindi ci si è messi al lavoro per la produzione di mascherine con proprietà antibatteriche interne per la vendita ed il mercato esterno: al lavoro, anche durante il lockdown ed in smart working, circa sette persone dell’ufficio tecnico e cinque dipendenti.
Alla base dell’idea la volontà di non lasciare da soli i dipendenti e cercare di trovare il modo di salvaguardare la propria azienda. Anche Cotonella, ora, terrà conto dell’evolversi della situazione e della domanda di mascherine per deciderere se e per quanto continuare a produrle, con la consapevolezza che la mascherina, anche se non dovesse più essere obbligatoria all’aperto, resterà un dispositivo che tutti dovranno utilizzare negli spazi chiusi.