Da tredici anni a questa parte, l’arrivo dell’autunno sul ghiacciaio Presena corrisponde alla rimozione dei teli geotessili che, durante l’estate, hanno protetto il manto nevoso dai caldi raggi del sole. L’operazione si è ripetuta anche quest’anno: nei giorni scorsi, gli operai della società Carosello (parte del Consorzio Pontedilegno-Tonale) hanno scucito i fili che tenevano uniti i teli, posizionati nel giugno scorso, per una superficie coperta che ad oggi ammonta ad oltre 100mila metri quadri, per una spesa complessiva di 450mila euro.

Un impegno economico che si rende però necessario ogni anno per preservare il ghiacciaio dallo scioglimento e dall’ablazione: la superficie coperta ha evidenziato valori medi di albedo (l’unità di misura del potere riflettente di una superficie) di 0,64, contro un valore medio di 0,43 per il resto della superficie glaciale, mentre l’assorbimento di energia solare è stata pari al 36% (l’area non coperta ha raggiunto il 57%), per circa due metri di ghiaccio salvati, in linea con il trend degli ultimi anni.

La condizione del Presena ora sarà analizzata dai glaciologi del Muse di Trento, a cui toccherà valutare i risultati raggiunti e quanta neve si è persa: ad aprile era stato misurato uno spessore pari a quattro metri, raggiunto grazie alle intense nevicate dell’inverno scorso ed all’azione dei cannoni sparaneve.

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