La Flai Cgil Valcamonica-Sebino, con Carlo Massi e Donato Bianchi, la Fai Cisl Brescia con Oliviero Sora e Daniele Cavalleri, e la Uila Uil Brescia con Michele Saleri hanno indetto un incontro a Breno per annunciare lo stato di agitazione proclamato per chiedere il rinnovo contrattuale regionale dei consorzi forestali.

In Vallecamonica i sei consorzi – Bassa Valle, Pizzo Camino, Due Parchi, Valle Allione, Alta Valle e Pizzo Badile – offrono lavoro a circa 130 operai, ai quali ne vanno aggiunti altri cinquanta tra tecnici e impiegati.

Se da una parte per loro c’è l’aumento del lavoro, in seguito alla tempesta Vaia e alla necessità di ripulire i boschi, dall’altra c’è il mancato rinnovo del contratto, fermo da dieci anni: a metà marzo, nell’incontro che avrebbe dovuto sancire la pre-intesa, il presidente dell’associazione regionale Consorzi forestali Carmelino Puntel non ha più voluto discutere alcun aumento salariale.

I sindacati camuni e bresciani hanno accolto con disappunto la decisione, definendola grave e inaccettabile, denunciando il tentativo di scaricare solo sulla Regione il costo del rinnovo contrattuale. A breve i rappresentanti sindacali incontreranno i dipendenti dei consorzi in una serie di assemblee, insieme a direttori e presidenti, per registrare il loro parere, ma intanto hanno proclamato lo stato d’agitazione.

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