“Grazie alla caccia di selezione e alle azioni messe in campo dalla Regione Lombardia, gli abbattimenti di cinghiali sono quasi raddoppiati nel 2019:sono stati 3.165, contro i 1.800 dello stesso periodo dell’anno scorso”. Queste le parole di Fabio Rolfi, assessore regionale lombardo all’agricoltura, intervenuto durante la commissione consiliare fornendo i dati aggiornati relativi agli abbattimenti in ogni provincia.
Nel bresciano, come emerge da tali dati, sono stati 140 gli abbattimenti per caccia di selezione, una trentina di abbattimenti per caccia collettiva, mentre non ci sono stati abbattimenti per controlli.
“Crediamo convintamente nel ruolo del cacciatore come operatore di tutela dell’ecosistema. I cinghiali, se in sovrannumero, sono un problema per l’agricoltura e per la sicurezza delle persone. La questione è sempre più diffusa sul territorio e necessita di risposte concrete come quelle che sta dando Regione Lombardia” ha aggiunto Rolfi precisando che però sia necessario, oltre alla caccia, implementare l’azione di contenimento la cui competenza è, per legge nazionale, della polizia provinciale.
“Ancora irrisolto è il tema del riconoscimento nazionale della figura del selecontrollore, il cacciatore formato in grado di aiutare le ormai esigue polizie provinciali nell’attività di contenimento” ha sottolineato l’assessore aggiungendo: “Ci auguriamo che l’attuale Governo abbandoni almeno su questo punto l’animalismo militante e abbracci il buonsenso per andare incontro a chi sta cercando di aiutare agricoltori e cittadini ad affrontare un problema reale“.