Le attività in questi ultimi mesi hanno ripreso a lavorare, chi più chi meno. C’è però un settore che denuncia una situazione di crisi e chiede aiuto prima che la pandemia metta in ginocchio servizi e posti di lavoro. E’ quello legato alle Rsa, le case di riposo, e le Rsd, le residenze per disabili.

Chiuse all’esterno a marzo, le residenze hanno lentamente riaperto a giugno, ma le associazioni di categoria lombarde lanciano l’allarme: in quattro mesi nelle 42 Rsa prese in considerazione da un’analisi presentata da sette sigle del settore sono risultati liberi 20 posti su cento; in Provincia di Brescia il danno si aggira intorno ai 20 milioni di euro.

I motivi sono riconducibili non solo al calo di ospiti ed alla difficoltà di poterne fare entrare di nuovi, ma anche all’aumento dei costi di dispositivi di lavoro che, come i guanti, hanno subìto un’impennata di prezzi. Per questo, le associazioni chiedono che Regione e Governo riconoscano alle strutture i budget già deliberati, prima che le Rsa siano costrette a chiudere o a limitare i loro servizi.

Una crisi che si fa sentire anche in Vallecamonica, dove le quattordici Rsa presenti sul territorio hanno tutte affrontato mesi difficili ed ora si trovano davanti alle conseguenze. Le strutture hanno affrontato spese extra per la sanificazione dei locali, tengono alcune stanze libere per eventuali ospiti che potrebbero risultare positivi e mettono in quarantena i nuovi ospiti.

Un situazione ben raccontata da Pietro Tosana, presidente della Rsa Celeri di Breno, che al Giornale di Brescia ammette che la struttura ha i conti in rosso e che la Regione, paradossalmente, ha garantito fondi per persone con il Covid-19 ma solo se accreditate. A Breno, così come in altre Rsa, il personale non è stato messo in cassaintegrazione, scelta voluta dopo il lavoro che hanno fatto in questi mesi.

In attesa che la Regione si muova, ci ha pensato a farlo la Comunità Montana che, insieme a tutti i Comuni della Valle, ha istituito un fondo in cui viene versato tra il 10% ed il 15% dei fondi regionali a favore del sostegno economico-sociale ricevuti dal Pirellone.

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