Avevano messo a punto un modus operandi ormai ben collaudato, tanto da consentirgli di effettuare tre o quattro furti al giorno, spesso senza che le vittime se ne rendessero conto. Ma quando un commerciante di Sonico ha denunciato un furto ai carabinieri di Edolo, per loro le cose sono cambiate.

L’inchiesta, partita a febbraio e conclusasi ad aprile, ha portato all’arresto di quattro persone: una coppia di fidanzati rumeni di 22 e 21 anni domiciliati a Darfo; la madre della ragazza, una 47enne di Piancogno ed un commerciante 66enne di Esine, considerato il mandante dei furti.

I quattro sono stati fermati mercoledì mattina, nell’ambito dell’inchiesta “Tacchi”, con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti all’interno di alcuni supermercati bresciani, alla ricettazione, al riciclaggio ed all’autoriciclaggio. Secondo le informazioni dei carabinieri, il 66enne commissionava i furti, che poi erano messi a segno dalla coppia di fidanzati, in alcune occasioni aiutati dalla 47enne. La merce rubata era solitamente di valore e nascosta in giacche o borse: quindi era rivenduta dal 66enne, titolare di un’attività ambulante.

Nell’inchiesta sono finte anche altre cinque persone, indagate in stato di libertà: due romeni di 28 e 22 anni di Pian Camuno che avevano preso parte ad alcuni furti a Sonico ed Esine; un 46enne di Piancogno che aiutava a nascondere la refurtiva e la moglie e la figlia del commerciante di Esine. In tutto, 67 i capi di imputazione contestati: i carabinieri hanno anche sequestrato una Mercedes Coupè ed una Fiat Punto, considerate le auto utilizzate per i furti.

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