Le indagini coordinate dalla Questura di Trento, sotto l’egida del pm Alessia Silvi, sono durate poche ore.
Il quadro e le circostanze del dramma erano talmente chiari che il magistrato non ha ritenuto neppure opportuno disporre l’autopsia.
Il nullaosta alla sepoltura di Matteo Silini, il 20enne di Temù deceduto al Nest di Trento mercoeldì, è arrivato già all’indomani della tragedia.
I funerali saranno celebrati sabato alle 15 nella parrocchiale del paese, poco distante dall’Hotel Adamello, la struttura ricettiva gestita dalla famiglia del ragazzo.
Oltre al padre Severino, Matteo lascia nel dolore la mamma Susanna, la sorella 17enne Greta e i tanti amici.
Giovedì mattina il pm Alessia Silvi ha chiarito che la questione non riguarda la Procura perché non vi è alcuna ipotesi di reato. Matteo Silini è quindi morto per cause del tutto naturali, tradito dal cuore, che però mai gli aveva dato problemi durante la sua attività sportiva. Il 20enne praticava infatti la corsa campestre e il mezzo fondo, dopo aver lasciato il mondo del calcio.
Matteo era alloggiato nel collegio universitario di Trento, dove qualche settimana fa aveva iniziato le lezioni di ingegneria.
Secondo i racconti emersi dai compagni di collegio, il ragazzo martedì sera aveva partecipato a una festa per Halloween all’interno dello studentato, poi era andato a dormire. Verso mezzogiorno di mercoledì gli amici avevano bussato alla sua camera per vedere se fosse sveglio, ma vedendolo ancora a letto, si erano allontanati. Un paio d’ore dopo erano tornati nella sua camera e lo avevano trovato che respirava a fatica e stava male. Dato l’allarme, i medici e i volontari del 118 di Trento giunti sul posto per più di un’ora hanno cercato di rianimarlo, ma per il giovane non c’è stato nulla da fare.
La veglia funebre si terrà venerdì sera alle 19.15 nell’abitazione in via Val d’Avio.