Per anni, in passato, le celebrazioni di San Siro, patrono della Vallecamonica, sono state molto sentite e partecipate dalla comunità, che si radunava a Cemmo per invocare la protezione del Santo che, secondo la tradizione, portò il Cristianesimo in Valle.
Con il tempo le celebrazioni sono diventate più intime e meno affollate: ora si vuole invertire la tendenza, grazie all’iniziativa dell’Associazione di promozione culturale Visit Cemmo (patrocinata dalla Comunità Montana), che ha organizzato per sabato 9 dicembre, giorno del Patrono, una serie di appuntamenti che culmineranno con la cerimonia solenne delle ore 15:00 all’interno della Pieve di San Siro, alla presenza del Vescovo di Brescia Pierantonio Tremolada.
San Siro sarà celebrato, però, fin dal mattino, con la possibilità di visitare la Pieve (alle 09:45, a cura di Ausilio Priuli) ed il Monastero di San Salvatore (alle ore 11:15, a cura della Fondazione Camunitas). Le visite, dal costo di dieci euro, necessitano della prenotazione al numero 392 14 16 087 o tramite mail a visitcemmo@gmail.com.
Il gruppo “Dio cammina a piedi” guidato da don Battista Dassa organizza, invece, dalle 07:00, una camminata con partenza da Sonico in direzione della Pieve. Nel pomeriggio, invece, alle ore 16:30 ci sarà un rinfresco offerto da Visit Cemmo; l’oratorio ospiterà alle 19:30 una cena conviviale (anche questa su prenotazione al numero 320 42 43 358).
“La presenza del Vescovo di Brescia alla celebrazione di sabato pomeriggio vuole rimarcare la funzione di San Siro come patrono della Chiesa camuna”, ha commentato don Pietro Chiappa, vicario episcopale territoriale per la zona I, “San Siro ha contribuito moltissimo all’opera di evangelizzazione di questa terra e la comunità cristiana di oggi, col suo Vescovo, prega San Siro perché questa fede non vada perduta, ma continui a dare forma ai cuori e alle comunità, rendendole così migliori”. Per Sandro Bonomelli, presidente della Comunità Montana, invece, San Siro “deve riunire l’intera Valle e renderla orgogliosa di ciò che possiede: un patrimonio storico, artistico e culturale inestimabile”.