Come annunciato, da domenica entra in vigore la nuova ordinanza del Ministero della Salute che colloca la Lombardia in “zona arancione”. Ecco le principali disposizioni che saranno in vigore:
Gli spostamenti sono consentiti sempre dalle 5 alle 22 all’interno del proprio comune, mentre gli spostamenti tra comuni sono consentiti solo da comuni con una popolazione non superiore ai 5.000 ed entro i 30 km. Vietati gli spostamenti verso i capoluoghi di provincia. Rimangono inoltre vietati gli spostamenti in entrata e in uscita dalla Regione, tranne che per comprovate esigenze lavorative, salute o di necessità.
Restano chiusi i bar e ristoranti, ai quali è consentito l’asporto fino alle 18:00 per i bar e fino alle 22:00 per le altre attività. Consegna a domicilio senza restrizioni. Consentite tutte le attività commerciali al dettaglio e i servizi alla persona. Rimangono chiusi nei giorni festivi e prefestivi i centri commerciali e i mercati coperti, salvo la rivendita di generi alimentari e altre specifiche categorie merceologiche.
Possono riaprire i centri estetici, mentre rimangono chiusi musei e teatri, palestre e piscine.
Le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado (scuole superiori) adottano forme flessibili nell’organizzare l’attività didattica, in modo che sia garantita l’attività didattica in presenza ad almeno il 50% (e non oltre il 75%) degli studenti di tali istituzioni scolastiche. Tornano in presenza tutte e tre le classi delle secondarie di primo grado.
Intanto nel pomeriggio di sabato il governatore Fontana e la sua vice Moratti hanno indetto una conferenza stampa per spiegare l’errore della zona rossa, legato principalmente a un algoritmo per cui migliaia di guariti erano stati conteggiati come ancora positivi.
Secondo i vertici del Pirellone non è stato uno sbaglio della Lombardia, che quindi proseguirà la battaglia tra i banchi del Tribunale amministrativo regionale del Lazio, allargandola e impugnando i verbali della Cabina di regia e del Comitato tecnico scientifico, oltre all’ordinanza bis firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, nella quale si specifica e conclama che il passaggio da zona rossa a zona arancione è avvenuto sulla scia della rettifica dei dati da parte della Regione. Questa infatti la spiegazione data da Roma, che la Lombardia ritiene falsa.