Non si sono fatte attendere le reazioni di sportivi ed esponenti politici su quanto accaduto allo stadio di Brescia giovedì nel corso della partita contro il Cosenza che ha sancito la retrocessione in serie C delle Rondinelle.

Primi fra tutti è intervenuto il presidente della Lega B, Mauro Balata: “Quanto accaduto è sotto ogni profilo ingiustificabile e va condannato con forza. Sono però avvilito e profondamente scosso. In 6 anni, circa, di presidenza non vi erano mai stati episodi di violenza come quelli ai quali abbiamo assistito allo stadio Rigamonti. Anzi la nostra categoria si è sempre distinta nei report stagionali per l’assenza di aggressioni e discriminazioni. Oggi mi sento sconfitto. Mi interrogo e credo che lo dobbiamo fare tutti sul perché possano verificarsi situazioni di tale violenza in occasione di un evento sportivo che dovrebbe generare gioia” si legge.

Balata aggiunge: “La sconfitta fa parte dello sport, deve essere accettata come un momento del percorso sportivo” e fa notare che l’amore per la propria squadra non può mai essere violenza perché la violenza è la negazione dell’amore, aggiungendo frasi di vicinanza a tutti coloro che giovedì sera hanno sofferto e provato paura e sconforto, alle due società, ai tantissimi e veri tifosi e appassionati delle due squadre, agli addetti ai lavori e alle forze di polizia impegnati nel contenere la follia e che hanno rischiato per la loro incolumità.

“Voglio anche capire e affrontare questa situazione direttamente con le istituzioni della città” ha concluso nella lettera il presidente. Quelle istituzioni che non hanno mancato di dissociarsi dall’accaduto. Durissima la reazione della Prefetta di Brescia Maria Rosaria Laganà: “Brescia non merita queste figure. È una vergogna” ha dichiarato all’indomani degli scontri. Le forze dell’ordine sono al lavoro per individuare i responsabili dei diversi episodi violenti che sono avvenuti in strada, e soprattutto nella zona della tribuna.

Sull’imbarazzante epilogo di Brescia-Cosenza è intervenuta anche la sindaca di Brescia Laura Castelletti con una nota: “L’atteggiamento violento e sconsiderato di alcuni ha gettato un’ombra sulla tifoseria del Brescia e sull’intera città. A causa di questi comportamenti la nostra città, proprio nell’anno di Capitale della cultura, ha dato una pessima immagine di sé, che certo non rappresenta la quasi totalità dei bresciani, il nostro spirito e modo di essere”. Castelletti ha anche riflettuto sul fatto che il futuro stesso della società del Brescia Calcio rischia di essere pesantemente condizionato da queste frange violente, che allontanano gli imprenditori potenzialmente interessati.

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