Il progetto Resalp Resilienza Strutture Alpine, uno studio-monitoraggio senza precedenti, promosso dal Club Alpino Italiano e dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, e sostenuto dal Ministero del Turismo comprende anche due bivacchi camuni: il bivacco Giannantonj del Passo Salarno a Saviore (nella foto, 3.168 metri di quota) ed il bivacco Zanon-Morelli al Passo Brizio di Edolo (3.149 metri).
Rientrano in una ricognizione mai effettuata prima sullo studio delle condizioni di stabilità geo-idrologiche delle strutture del Cai poste ad oltre 2800 metri di altitudine (18 rifugi e 40 bivacchi) che fornirà conoscenze utili alla migrazione degli effetti del cambiamento climatico. Il Cai in particolare vuole mappare il territorio nel quale sono ubicate strutture la cui stabilità potrebbe essere a rischio a causa della riduzione del permafrost, il suolo perennemente ghiacciato, provocata dall’aumento delle temperature.
I rilevamenti saranno effettuati da un team di professionisti esperti – geologi e guide alpine per le attività che riguardano i bivacchi di alta quota, che richiedono particolare attenzione e tecnica nella fase di raggiungimento – che si avvarranno di un modello messo a punto dal Cnr-Irpi per l’esecuzione delle analisi e per ottenere una reportistica uniforme da parte dei vari operatori coinvolti. La ricerca fornirà agli esperti nozioni utili alla mitigazione degli effetti del cambiamento climatico, e potrà essere utilizzata come modello di riferimento per attività analoghe in altri settori potenzialmente interessati da processi di degradazione del permafrost.