(foto Bresciaoggi)
I tre battelli spazzino del Sebino sono in funzione a pieno ritmo. La “sarneghèra” del 2 agosto e la bomba d’acqua di questo mercoledì hanno causato depositi di ramaglie, tronchi e altro materiale scaricato dai torrenti che confluiscono nel lago.
Il maltempo ha così costretto gli operatori dei tre mezzi a intensificare il lavoro di pulizia sia sulle sponde che nei porti e sulla superficie lacustre, raccogliendo diverse tonnellate di materiale da smaltire. Danni anche ai pontili, dove gli operai della Mpl srl (la società strumentale di cui si serve l’Autorità di Bacino per gli interventi di manutenzione e pulizia del Sebino) hanno dovuto intervenire con le gru. Recuperate anche diverse barche, sia alla deriva che affondate.
Oltre a questo grosso lavoro straordinario, i battelli stanno facendo la loro parte all’interno di un progetto sperimentale contro la diffusione della Vallisneria spiralis: nei giorni scorsi l’alga è stata sradicata in una superficie di 500 mq e adesso si stanno posando su un fondale di 2400 mq dei teli biodegradabili che hanno la funzione di impedire la crescita e il distacco della stessa.
Le aree lacustri interessate da questi interventi si trovano a ovest dell’imbarcadero e davanti alle boe che delimitano il porto di Clusane. La sperimentazione è condotta da una società di Varano Borghi, in provincia di Varese, la Graia srl, che ha vinto un bando, emesso dalla Provincia di Bergamo per conto del Pirellone, che finanziava la sperimentazione con 150mila euro.
Alla messa in acqua dei teli biodegradabili, realizzati con fibre di cocco e tenuti stesi da bacchette di ferro tondino, ha provveduto, con chiatte, scavatori e un elicottero dall’alto, per controllarne la collocazione esatta, la ditta Ziliani Flli&Figli di Iseo. Gli effetti della sperimentazione in corso sulle popolazioni di pesci e sul loro habitat saranno studiati e valutati attentamente per poi redigere un eventuale piano di interventi anche per i prossimi anni.