Non solo un esercizio di archeologia industriale ma tradizione contemporanea, epistemologia per il presente e, al tempo stesso, godibilità estrema.

 

Loro sono i Secondamarea: Andrea Biscaro, scrittore e cantautore, e Ilaria Becchino, cantante e musicista.

Il prodotto che presentiamo è difficilmente classificabile: libro o CD? Capita infatti raramente di trovarsi di fronte ad una proposta editoriale capace di equilibrare e rendere così interdipendenti e connessi questi due aspetti al punto di farli inseparabili.

Non c’è solo far musica, in questo progetto, ma anche far storia. Al tempo stesso però non è solo di storia che si ragiona, perché muoversi nel mondo della miniera costringe ad entrare nella dimensione sociale, sindacale, sanitaria del problema. Raccontare il lavoro, la fatica, la sofferenza porta inevitabilmente ad un aggancio fra passato e presente, perché pure ai giorni nostri in miniera si vive e si muore.

Questa lettura a trecentosessanta gradi del problema, questo suo essere non solo un fatto di memoria, si respira a pieni polmoni anche nel percorso di proposta musicale della formazione. Certo, volendo per forza classificare il genere si debbono utilizzare i riferimenti del folk cantautorale, non il folk rock tanto di moda oggi: qualcosa di meno “country” e di più vicino alla dimensione dei cantastorie. Ma anche etichettare esclusivamente come folk questa musica potrebbe ridurre le aspettative dell’ascoltatore ad un contesto nostalgico, piegato sul passato, quando invece è proprio la contemporaneità ad emergere prepotente anche dal disco.

Non solo una ricerca colta, non solo una raccolta di canzoni, non solo un espediente per fare spettacolo. Ma piuttosto la capacità, ampia, di trattare la sofferenza e la vita degli uomini e di proporla come attuale provocazione a riflettere.

Credo che a fare la differenza, in questo lavoro dei Secondamerea, sia proprio la dimensione “cantastoriale” cui si accennava prima, capace di creare ponti e stimolare emozioni perché costruita a partire dal rispetto di alcuni valori essenziali (la persona, il lavoro, la fatica, …) oggi raramente rispettati.

Non si può che raccomandare, accanto all’ascolto individuale, l’uso di questo materiale come documento storico per attività di insegnamento (preziosissimi il corredo antologico ed iconografico), nella speranza che, presto o tardi, sia data la possibilità alla Valle Camonica, valle di minatori e forni fusori, di riflettere con loro.

PS: da nipote di carbonai, grazie per “questo viottolo irto di sassi ci tocca a tutti ormai percorrerlo. Coraggio dunque: curvi sui nostri passi, sulle nostre lanterne, camminiamo,”

 

Secondamarea, Canzoni a carburo, Radici Music Records, 2016

 

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Medeley di “Canzoni a carburo” https://www.youtube.com/watch?v=m4AQDLIpJsM

Radici Music Records www.radicimusicrecords.it

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