Otto mesi dopo la sentenza di primo grado, il caso del sequestro del maronese Sergio Zanotti torna in aula. Il 21 settembre prossimo comincerà infatti il processo d’appello a carico di Fredi Frrokaj, Olsi Mitraj e Alberto Zanini.

I tre, in primo grado, sono stati assolti per non aver commesso il reato: non avevano commesso il rapimento né di Zanotti né di Alessandro Sandrini (che erano stati sequestrati in Siria rispettivamente dall’aprile 2016 all’aprile 2019 e dall’ottobre 2016 al maggio 2019), ma avevano preso parte a un finto rapimento per truffare lo Stato.

Ipotesi di reato, questa, su cui non si era proceduto perché andata in prescrizione. La Procura aveva chiesto pene molto pesanti per i tre: per Frrokaj (47enne di origine albanese e residente a Flero) 17 anni e 4 mesi; per Mitraj (44enne albanese di Gussago) e Zanini (57enne di Mazzano), 11 anni e un mese.

La Procura di Brescia, però, ha deciso di non volersi fermare e quindi si procederà con il processo d’appello. Va ricordato che Zanotti, al suo rientro in Italia, aveva dichiarato di non aver mai visto Sandrini durante il sequestro. Gli inquirenti avevano voluto capire se l’uomo fosse in qualche modo d’accordo con i rapitori, cosa che non è mai stata provata, motivo per cui il maronese  non è risultato indagato.

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