Il gruppo di minoranza di Esine Chiave di svolta, guidato da Raffaella Richini, ha innescato in paese un botta e risposta sul degrado di alcune zone del capoluogo, di Plemo e Sacca.

Dall’opposizione denunciano l’asfalto malconcio della centrale via Manzoni, il sistema fognario che fa acqua a ogni pioggia, l’incuria che caratterizza i parchi e l’erba alta in alcuni spazi verdi. Si fa riferimento anche a “discariche abusive in terreni privati” ed alla mancanza di illuminazione in lunghi tratti di strada, senza tralasciare aspetti come l’aumento della Tari per arrivare all’incremento delle indennità degli amministratori comunali.

Dopo l’attacco della minoranza, il sindaco Moraschini e la sua Giunta hanno deciso di chiarire alcuni aspetti, “affinché le illazioni non trovino riscontro” hanno scritto nella nota diffusa. Sulla gestione del verde, spiegano, il servizio è affidato dal Comune a due imprese, a esclusione di alcune aree gestite con convenzioni da associazioni e privati, per un importo di circa 50mila euro.

Da aprile, continuano sindaco e assessori, è operativa una nuova ditta, che si sarebbe però rivelata inefficiente e per questo l’Amministrazione sta valutando la rescissione del contratto. Scusandosi per le carenze, la maggioranza assicura il suo impegno “affinché gli interventi da svolgere nelle aree trascurate, in base al programma di tagli concordati, vengano portati a termine”. Per quanto concerne i costi, ricordano che “l’appalto del verde, diminuito al primo anno, non è mai stato ridimensionato successivamente: è stato invece aumentato nel corso degli anni per l’aggiunta di alcune aree”.

E le indennità degli amministratori? Dimezzate in passato per dare un segnale visto lo stato di deficit del bilancio, sono state ripristinate nel 2023 grazie a un contributo statale destinato a tutti i Comuni, che non grava sulle casse municipali, rimarcano Moraschini e i suoi.

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