Aveva tentato un colpo anche in Vallecamonica – mentre sul Sebino c’era riuscita (al distributore Kerapetrol di Iseo) così come in molti altri paesi del bresciano – la banda composta da cittadini di origine albanese, quasi tutti domiciliati in provincia di Brescia, fermati nelle scorse ore dai carabinieri di Trento.
I militari, con il supporto dei colleghi di Brescia, Milano e Bergamo, hanno posto fine alle scorribande, con una serie di arresti disposti dal gip di Trento. Sette ordinanze di custodia in carcere e due ai domiciliari. All’appello, però mancano due componenti della banda che risultano latitanti.
Grazie a un intenso lavoro di intelligence i carabinieri hanno ricondotto a loro una ventina di assalti, tra furti e rapine a locali pubblici, alcuni riusciti, altri solo tentati, che in pochi mesi hanno fruttato circa 100 mila euro solo con le slot.
Le indagini erano partite da un furto messo a segno a novembre dello scorso anno in un bar di Borgo Chiese, provincia di Trento. Dal locale erano state razziate le slot machine. Erano seguiti colpi a ripetizione, nel bresciano (a Barbariga, Paderno Franciacorta, Azzano Mella, Travagliato, Castegnato, Rovato, Cellatica, Piancamuno e Iseo) e poi tra le province di Milano, Bergamo e Modena.
Nel mirino dei ladri c’erano soprattutto i bar, ma non sono mancati supermercati, auto, distributori di carburanti e persino una lavanderia. La banda ha compiuto anche un viaggio a vuoto in Vallecamonica, dal momento che fortunatamente rimase tentato il furto al Palm Beach Cafè di Piancamuno.