“Un risultato importante: investire nella sanità e nella sicurezza, con maggiori strumenti per chi opera in un ambiente estremo come la montagna”: così Federico D’Incà, Ministro dei Rapporti con il Parlamento, e Maurizio Dellantonio, presidente del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico, hanno commentato la riforma della legge principale che governa l’operato del Soccorso Alpino stesso, la cui approvazione è avvenuta nei giorni scorsi.

Il provvedimento, motivato anche dall’emergenza Coronavirus, permette di apportare delle modifiche rispetto alla vecchia legge, datata 2001. In particolare, viene esplicata l’attività del Soccorso Alpino a favore di soggetti “in imminente pericolo di vita e a rischio evoluzione sanitaria”, oltre che l’attività di “ricerca e al soccorso dei dispersi.” E’ così introdotto il principio della “direzione” delle operazioni di soccorso.

Ribadito anche il rapporto ed interazione con il “Servizio Sanitario nazionale”, prima indicato in modo generico, e con il “Sistema” 118 ed “i servizi di elisoccorso”, oltre che con le “Centrali NUE 112” . Tra le novità, inoltre, la possibilità di indennizzare particolare figure tecniche, introducendo il termine “prevalente”: in questo modo è legiferato uno stato di fatto che vige da anni all’interno di alcuni settori de Soccorso Alpino, come i tecnici di elisoccorso e gli istruttori tecnici, fermo restando che tutte le altre attività devono continuare ad essere effettuate gratuitamente.

Infine, la nuova legge introduce sette nuove figure professionali specialistiche del Soccorso Alpino e Speleologico (tecnico di centrale operativa; coordinatore di operazioni di ricerca; tecnico di ricerca; tecnico di soccorso in pista; tecnico disostruttore; tecnico speleosubacqueo e pilota di sistemi aeromobili a pilotaggio remoto) e permette lo stanziamento annuale di 750mila euro per il prossimo triennio, che incontra le particolari necessità di adeguare le polizze assicurative contratte a favore dei soci del Soccorso Alpino. Nel 2019, gli interventi effettuati dal Soccorso Alpino in tutta Italia sono stati 10.234 (+7,1% rispetto al 2018), per un totale di 10.073 persone soccorse.

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