A quasi venti giorni dall’infortunio sulle piste del comprensorio Pontedilegno-Tonale in cui si è procurata la frattura della tibia e del malleolo tibiale, Sofia Goggia ricorda quei momenti e trova la forza in una frase che, in qualche modo, la riporta ancora in Vallecamonica.

Sui social network, la campionessa bergamasca ha deciso di aggiornare i suoi sostenitori sulle sue condizioni più psicologiche che fisiche: se ci vorrà del tempo per rimettersi in forma, in tanti sono preoccupati che questo nuovo infortunio (non il primo della sua carriera) possa demoralizzarla. Goggia, però, cita l’amica camuna Elena Fanchini tramite una frase: “Se questo è il piano che Dio ha riservato per me, altro non posso fare che spalancare le braccia, accoglierlo e accettarlo”.

Queste parole furono pronunciate da Fanchini in un’intervista quando scopri della ricaduta del tumore per cui sarebbe venuta a mancare, un anno fa. “Mi sono ispirata a lei”, dice Goggia, “è ciò che mi sono detta quando mi stavano trasportando a Milano in elicottero. Non è un osso che si rompe e non è la fatica psicofisica del settimo, complicato intervento chirurgico in carriera. Ció che fa male”, confessa l’atleta, “è quella lacerazione che sento dentro al petto, strappo che solo io posso sentire radicato nel mio profondo, figlio del fatto di essere per l’ennesima volta a tu per tu con me stessa in una situazione del genere nonostante gli sforzi, l’impegno e le scelte lavorative affinché la possibilità che questo tipo di avvenimenti potesse accadere, si riducesse al minimo”.

Ma, dice Goggia, Elena Fanchini (chiamata da lei affettuosamente “Elly”) “aveva ragione: per quanto dura sia da accettare questa situazione , non posso fare altrimenti, il senso forse arriverà poi. È ‘solo’ una prova in più. Difficilissima, ma una in più”.

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