Non solo la giornata di Pasqua, ma anche quella di Pasquetta ha visto i volontari della Protezione Civile al lavoro per monitorare l’incendio di Sonico che, sabato scorso, ha ripreso a bruciare. Il rogo era stato appiccato il 24 marzo scorso, distruggendo più di duecento ettari di bosco. Già nei giorni successivi le fiamme avevano ripreso forza a causa del vento.

Alla vigilia di Pasqua, l’allarme è tornato, con i pennacchi di fumo nuovamente visibili e la necessità di intervenire. Sul posto, sabato e domenica, hanno lavorato una quindicina di uomini della Protezione Civile di Sonico, Corteno Golgi e dell’Arnica di Berzo Demo.

La Regione ha anche inviato un elicottero fin dalle prime ore del mattino, ma è stato dirottato per spegnere un altro incendio di dimensioni più vaste in provincia. E, come detto, anche lunedì è stata una giornata di lavoro per la Protezione Civile di Sonico, rimasta in zona per verificare che le fiamme fossero state domate.

Il fenomeno che si è verificato è quello degli “incendi sotterranei”, chiamati così perché le braci sono alimentate dalle radici delle resinose, restando accesi per giorni nel sottosuolo: un fenomeno che si verifica nei lunghi periodi di siccità, come quello che stiamo vivendo: per questo, le piogge che sono previste a partite da metà settimana sono ancora più attese.

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