Terminata la pausa natalizia, in quel di Sonico ci si è rimessi al lavoro per portare a termine (si spera entro febbraio) la prima fase delle opere di ripristino delle condizioni di sicurezza nella zona alla confluenza tra il torrente Rabbia e l’Oglio dopo l’alluvione di fine agosto, che aveva trasportato dalla Val Rabbia circa 300mila metri cubi di materiale.

L’episodio aveva provocato non pochi danni, tanto da essere considerato il secondo episodio più grave avvenuto in zona dopo la colata da circa 400/500mila metri cubi di fine luglio 2012. L’estate scorsa, fortunatamente, i danni sono stati più contenuti grazie ai lavori di difesa effettuati in questi anni.

Ora, però, si lavora per rimuovere i detriti, grazie ad un contributo di 650mila euro erogato a settembre dalla Regione Lombardia, che ha affidato al Comune il compito di appaltare e gestire le opere per lo svaso del fiume nella zona sottostante la località Tre Archi.

Trovato l’accordo con i privati sui cui terreni (estesi per circa 40mila metri quadri) si depositeranno i detriti, gli operai di un’impresa della Basilicata si sono messi al lavoro: già spostati 25mila metri cubi di materiale, entro febbraio se ne dovrebbero rimuovere circa 130mila metri cubi.

Gli altri 200mila saranno spostati solo quando il Comune avrà reperito i fondi necessari. Infine, 500 metri più a monte, sempre sull’asta del Rabbia, stanno terminando i lavori per la ricostruzione del tratto di argine eroso a fine agosto, per porre una protezione per il metanodotto posizionato nel fondo del torrente, un’opera dal costo totale di 190mila euro.

[Foto da Bresciaoggi]

Share This