Dopo l’interruzione della posa delle barriere, grazie all’intervento del prefetto e, prima ancora, dell’allora sindaco di Breno, Sandro Farisoglio, che impedì che il restringimento della statale 42 si prolungasse fino a Cividate Camuno, è arrivata la notizia della rimozione dei guard rail della discordia tra le Fontanelle ed Esine.

Farisoglio, che nel frattempo è passato alla presidenza della Comunità montana di Vallecamonica, ha infatti incontrato nei giorni scorsi a Breno l’ingegnere dell’Anas Marco Angelo Bosio, responsabile dell’Area compartimentale Lombardia.

Per il tratto stradale da Esine all’area di servizio Fontanelle si prevede a breve la firma del contratto definitivo per l’appalto dei lavori, e l’Anas spenderà 5 milioni di euro, con i quali allargherà la carreggiata e poserà i guard rail, mentre nel tratto Esine-Cividate saranno posizionate nuove barriere.

Sul tavolo non c’era soltanto l’allargamento del famigerato tratto di superstrada, ma anche altri problemi ancora in sospeso riguardanti la principale arteria che attraversa la Vallecamonica.

Si è parlato di sicurezza sui viadotti di Breno e Cividate. In questo caso l’intervento è stato già appaltato per 2 milioni di euro, e l’operazione prevede la pulizia, il rafforzamento e la posa di nuove barriere.

Occhi puntati anche sul piano di asfaltature delle tre gallerie che collegano Breno e Cividate – Montepiano, Minerva e Santo Stefano – per il quale Anas investirà 5 milioni, con cantieri da aprire il prossimo anno.

La Comunità Montana ha chiesto inoltre all’ingegner Bosio di incrementare il numero degli sfalci annuali della vegetazione, facendoli salire da due a tre, sempre lungo al ss 42.

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