Con nota al Comune di Tavernola di alcuni giorni fa, la Provincia di Bergamo ha comunicato che ha dato il via libera a un programma di monitoraggio per l’utilizzo di Css (combustibile solido secondario, non più rifiuto in base alla nuova normativa del 2013) nel cementificio della CementirSacci.

Al termine di tale fase di verifica gli enti valuteranno le risultanze dei rilievi.

In seguito a questa autorizzazione l’impianto lacustre potrà utilizzare, oltre a pet-coke (cioè il residuo della raffinazione del petrolio sino ad oggi utilizzato come unico combustibile), i famosi combustibili solidi secondari – assai meno costosi di quelli tradizionali- per una prima fase di test che durerà cinque mesi.

Una doccia fredda per il Comune e per i tavernolesi che si sono rivolti a tutti gli ambiti istituzionali e politici per non consentire l’utilizzo di questo combustibile, sostenendo che questa attività è in riva al lago e a ridosso dei centri abitati ed è incompatibile con le scelte fatte dal territorio per il turismo.

A sposare questa causa sono scesi in campo anche gli altri Comuni della sponda bergamasca, ma pure quelli della riva bresciana, tutti concordi nel sostenere che il cementificio è in riva all’acqua e il rischio di un eventuale inquinamento ambientale coinvolge tutto il lago d’Iseo.

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