Meteo permettendo, lunedì a Tavernola Bergamasca scatterà l’operazione di recupero degli ordigni bellici dai fondali del lago d’Iseo. La bonifica di un centinaio di ordigni situati a profondità comprese tra i 10 e i 50 metri verrà eseguita dagli uomini della Marina militare e dagli artificieri dell’Esercito e durerà una decina di giorni.

Un intervento deciso in seguito alle indagini eseguite a ottobre dai carabinieri subacquei di Genova Voltri con immersioni e con il robot Pluto, nel corso delle quali sono stati individuati, oltre ai resti bellici, anche residui di guarnizioni industriali, per le quali si attendono gli esiti delle analisi dell’Arpa.

Le operazioni si svolgeranno con la supervisione della Prefettura di Bergamo e l’appoggio e il coordinamento del Comando provinciale dei carabinieri di Bergamo. Paolo Storoni, comandante provinciale dell’Arma ha lanciato un appello alla popolazione, affinchè indichi l’eventuale presenza di ulteriori ordigni e la loro collocazione.

Si tratta di materiale non particolarmente pericoloso: bombe da fucile e cannone, mine anticarro e altre munizioni pesanti, individuate soprattutto in due siti. Si interverrà anche con una camera iperbarica per scendere in profondità. Una volta fatti riemergere, gli ordigni verranno fatti brillare nella miniera Ca’ Bianca di Parzanica. Non essendo presenti bombe di aereo che richiedono un ampio raggio di sicurezza non ci dovrebbero essere particolari disagi per la popolazione, se non alcune brevissime interruzioni della viabilità durante il carico del materiale sui mezzi diretti a Parzanica.

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