L’ultimo Consiglio Comunale di Temù di mercoledì scorso non poteva non affrontare il caso Sosvav ed il polverone da esso sollevato sia a livello politico che mediatico. Ad inizio dicembre è emerso che la società che si occupa del teleriscaldamento in paese, partecipata dal Comune, nonostante una convenzione stipulata nel 2007, non ha versato a questo i canoni concessori e dell’Imu, fino ad accumulare un debito di 1,6 milioni di euro.

Al centro della questione, il fatto che il Municipio non si sarebbe accorto dei mancati pagamenti, non effettuati dal 2012, da parte della società, di cui il Comune è socio di maggioranza relativa. Da una parte, quindi, un contribuente che non avrebbe rispettato gli accordi, e dall’altra un ente che non avrebbe fatto i dovuti controlli.

A ripercorrere la vicenda è stato Giuseppe Pasina, sindaco di Temù, che ha analizzato quanto accaduto fin dall’inizio, rivendicando la paternità della Sosvav ma sottolineando anche i doveri che, in quanto sindaco, deve rispettare nel rispetto della cittadinanza.

Pasina ha così confermato che l’Imu sarebbe stata saldata e che c’è già stato un incontro tra i legali delle due parti, da cui è emersa la necessità di effettuare un’analisi tecnico economico gestionale, prima di prendere qualsiasi decisione. Da qui, l’incarico al Dipartimento di Ingegneria meccanica dell’Università di Brescia, il cui esito darà il via alle dovute valutazioni. Pasina, infine, ha replicato alla minoranza che ne aveva chiesto le dimissioni rivendicando di non aver mai promosso interessi personali, mentre l’opposizione ha chiesto di far parte della squadra che lavorerà per risolvere il problema.

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